La Diagnosi.
Per noi è essenziale fornire una diagnosi corretta della natura della sintomatologia descritta, potendo cosi darne la valenza di disturbo clinicamente rilevate o invece di malessere esistenziale. La diagnosi è proposta non solo come definizione nosografica e psichiatrica del disturbo, ma inquadrata nella fase di vita del soggetto....
[...].E’ in questi termini che per noi acquista valore la diagnosi psicopatologica, la possibilità di distinguere ciò che ha valenza patologica, di sindrome o disturbo, da ciò che non lo ha rappresentando una reazione psicologica, magari anche di estrema sofferenza ad eventi della vita lungo un continuum fisiologico. Diagnosi che va condivisa col paziente e spiegata, al di là dei tecnicismi, con termini comprensibili che dando senso a ciò che il paziente sta vivendo permette di offrire una terapia efficace e compatibile con il funzionamento personologico del paziente
Per noi la diagnosi non ha il significato di stigma, di etichetta che spersonalizza l’individuo, di condanna sociale o di disperato destino esistenziale. E’ invece uno strumento utile e necessario. E’ esperienza comune quando siamo noi ad essere “i pazienti”, affetti da una qualche forma di sofferenza fisica o psichica, di fronte ad un medico in pronto soccorso, in ospedale in ambulatorio avere in mente le stesse domande: cosa ho? E’ grave? Guarisco? In quanto tempo? Cosa devo fare per stare bene?